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Ognuno di noi attribuisce alla stessa parola significati diversi. Per alcuni innovazione significa scoprire prodotti nuovi, per altri fare le stesse cose in modi diversi, per altri ancora innovazione significa generare reddito in un modo a cui nessuno aveva pensato.

Per essere innovativi, per fare davvero innovazione occorre pensare fuori dal nostro acquario. In un incontro con Steve Benedettini, psicologo autorevole che si occupa da sempre di crescita personale all’interno delle aziende, abbiamo parlato di quanto tutti noi siamo abituati a trovare soluzioni a problemi diversi e a situazioni diverse pensando sempre allo stesso modo. Viviamo in un acquario, più o meno ampio e quindi attingiamo dal mondo che conosciamo e dalle risorse che abbiamo consolidato per affrontare il mondo, anche per fare innovazione.

 

La curiosità è però alla base di qualunque processo di innovazione. Chiedersi “perché” ad ogni cosa che succede, passare da un semplice stato di osservazione dei fenomeni ad uno indagatore, in cui si cerca di capire cosa succede veramente, in cui la mente è aperta e si esce dal proprio acquario è la condizione base per creare innovazione che sia tale. La curiosità ci spinge a considerare certe situazioni come sfide, a esprimere le nostre difficoltà in maniera più aperta e a provare nuovi approcci per risolvere i problemi. La curiosità si traduce in un più profondo coinvolgimento con gli altri e con il mondo, grazie all’atteggiamento esplorativo che ispira.

 

In realtà esistono metodi per imparare a uscire dal nostro mondo, per attingere da risorse diverse, per creare davvero nuove idee che generino un output diverso. Creare dei progetti con team trasversali, utilizzare strumenti diversi, come post-it e mattoncini Lego per attivare lati del pensiero che non usavamo da molto tempo, usare pennarelli e disegnare aiuta i manager e tutte le persone coinvolte in creazione di progetti e generazione di idee a trovare output nuovi.

Ma l’innovazione può non essere una cosa sempre grande che porta rivoluzione, anzi è grande e si consolida quando parte dalle persone, quando ci sono organizzazioni dove i manager incoraggiano a porre continuamente domande, a tener viva la passione per il proprio lavoro a ridefinire i propri concetti chiedendosi sempre “e se?” “Perché?”. Come succede al Ritz-Carlton di Instabul, giudicato nel 2015 il miglior hotel di lusso della Turchia, come l’hotel che distingue per la sua innovazione, per i suoi servizi senza eguali e per la passione dei suoi dipendenti. Zanardi, ex direttore generale del Ritz in Turchia ha sempre stimolato la creatività. Per esempio, ogni anno sulla terrazza dell’hotel venivano piantati fiori. Un giorno Zanardi ha chiesto “perché piantiamo sempre fiori?” dalle risposte è emerso che si sarebbero potuti piantare ortaggi e piante aromatiche e così è stato. Ora al Ritz-Carlton si trova un fitto giardino di erbe e pomodorini dai profumi intensi utilizzati anche in cucina.

L’innovazione parte dalle persone, dalle loro passioni, dal renderle appassionate. Le aziende, le organizzazioni, sono fatte di persone e stimolare la loro creatività permette di generare idee veramente nuove e innovazione pura. 


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Elena Tavelli

Elena Tavelli

Business Design Marketer | Formatore | Lean Strategy | Specialista negli Archetipi di Brand | Ostinatamente Marketer

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